Personale in sala operatoria

Le infezioni nosocomiali costituiscono una grande sfida per i sistemi di salute pubblica. Sono un insieme  eterogeneo di condizioni diverse sotto il profilo microbiologico, fisiologico ed epidemiologico. Hanno un elevato impatto sui costi sanitari e sono indicatori della qualità del servizio offerto ai pazienti ricoverati.

In Italia, circa 500 mila pazienti su 9 milioni e mezzo di ricoverati l’anno contraggono una qualche infezione nosocomiale, cioè in ospedale. Vale a dire che una percentuale compresa tra il 5 e il 17% dei pazienti ospedalizzati si ammala ogni anno di un’infezione nosocomiale e il 3% ne muore. Polmoniti, setticemie e infezioni da catetere, sono le più diffuse. Su quattromila di queste infezioni, più della metà sono causate da tre specie batteriche: Pseudomonas aeruginosaStaphylococcus aureus ed Escherichia coli, resistenti o refrattarie agli antibiotici di ampio spettro.

In Italia un paziente su dieci viene colpito da un’infezione nosocomiale, cioè contratta durante il ricovero in ospedale, con conseguenze fatali nel 3% dei casi.

Nel caso di infezione ospedaliera, i tempi di permanenza aumentano di 2,5 volte il tempo di ricovero, i costi di ricovero di almeno tre volte ed inoltre, dopo la dimissione, aumentano anche i costi a carico del medico di famiglia e dell’assistenza domiciliare. Le cifre non tengono conto della perdita di giornate lavorative da parte del paziente e dei familiari (fonte Istituto Superiore di Sanità).

L’uomo sdraiato sulla tavola operatoria di uno dei nostri ospedali corre pericolo di morte più dei soldati inglesi sul campo di Waterloo.

(Florence Nightingale, 1860)

Alla situazione già di per sé preoccupante, si sommano i casi di malattie professionali contratte nei reparti ospedalieri in aumento nell’ultimo quinquennio (fonte INAIL).

La Soluzione AIRNOVA

La convalida di una sala operatoria si prefigge il duplice obiettivo di verificare tecnicamente l’affidabilità delle strutture impiantistiche medico sanitarie e di evidenziare il grado di sicurezza delle stesse finalizzato alla tutela della salute di pazienti ed operatori, riducendo sensibilmente il numero di infezioni nosocomiali.
Attraverso una valutazione comparativa del rischio complessivo associato alla contaminazione batterica e particellare, all’inquinamento di natura chimica ed al comfort microclimatico delle zone critiche ospedaliere, è possibile avere informazioni fondamentali per la corretta gestione dei blocchi operatori.
È necessario considerare anche che la legislazione fornisce alcune indicazioni di principio, fondamentali per la corretta comprensione delle metodologie da adottare. Ad esempio il D.Lgs.81/08 art.272, recita che «In tutte le attività per le quali la valutazione di cui all’articolo 271 evidenzia rischi per la salute dei lavoratori il datore di lavoro attua misure tecniche, organizzative e procedurali, per evitare ogni esposizione degli stessi ad agenti biologici».

Convalida

L’insieme di tutti i test primari da effettuare al fine di eseguire una valutazione delle prestazioni del sistema di distribuzione dell’aria all’interno delle sale. Le misure consentono di stabilire la capacità del sistema ambiente/impianto di abbattere e contenere i contaminanti di origine interna tramite l’immissione di aria esterna opportunamente filtrata.

Definizione dei criteri di accettazione

La definizione dei criteri di accettazione valuta la rispondenza dei parametri impiantistici e tecnologico strumentali rispetto ai valori progettuali.

I parametri in analisi per la certificazione di accettazione da effettuare sulle strutture devono tenere conto delle seguenti componenti: caratteristiche strutturali generali, caratteristiche strutturali specifiche, caratteristiche degli impianti, caratteristiche delle apparecchiature.
Nel caso specifico degli ambienti a contaminazione controllata (es. sale operatorie, centrali di sterilizzazione, reparti infettivi/immunodepressi, ematologia, ecc…) i test primari da eseguire sono :

  • Misura della Velocità dell’aria in Mandata e Ripresa
  • Calcolo del relativo N° Ricambi Orari
  • Misura della Pressione Differenziale Ambientale
  • Misura di Temperatura ed Umidità Relativa
  • Test delle perdite dai Sistemi Filtranti
  • Visualizzazione dei flussi d’aria (Fluidodinamica) ambientali
  • Classificazione Particellare

Definizione della certificazione di routine

La certificazione di routine assicura il mantenimento di efficienza di alcuni parametri impiantistici e tecnologico-strumentali definiti essenziali. Tale controllo viene normalmente effettuato con cadenza semestrale/annuale o qualora avvengano le seguenti variazioni/modifiche: architettoniche, impianti di ventilazione, apparecchiature di processo.

Relazione di Certificazione

La documentazione di attestazione dell’avvenuta esecuzione dei test relativi alla qualifica degli ambienti in fase di controllo deve avere una sua struttura definita e deve contenere le informazioni necessarie per assicurare la corretta archiviazione dei dati comprovanti la performance operativa del sistema. In termini di Quality Control, la documentazione di certificazione risulta essere documento essenziale sia nei confronti di enti ispettivi sia per garantire la qualità del servizio fornito in termini di tutela della salute. L’intento del documento è quello di verificare che tutti i requisiti critici dell’operatività del sistema vengano verificati e documentati.
Una volta che tutti i test del piano approvato sono stati portati a termine in modo soddisfacente, viene redatto il Certificato di Qualifica Operativa della Sala Operatoria o Ambiente a Contaminazione Controllata.

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