Infezioni in area medico-critica. Il 21 giugno esperti civili e militari a convegno
Appuntamento ad Assisi per l’evento che affronta gli aspetti clinici e diagnostici delle principali infezioni, con una particolare attenzione al virus dell’’ebola e delle altri febbre emorragiche virali. Le infezioni in ambiente medico provocano quasi 700.000 morti l’anno.
28 MAG – Le infezioni in ambiente medico provocano quasi 700.000 morti l’anno. “Soltanto attraverso un aumento delle conoscenze e una terapia precoce diretta al raggiungimento dell’obiettivo può verificarsi una riduzione di questi drammatici numeri”. Ad affermarlo è stato Manuel Monti, responsabile del convegno sulle “ Infezioni in area medico critica: diagnosi clinica e di laboratorio” che sarà promosso il 21 giugno prossimo ad Assisi dalla USL Umbria1 con il patrocinio della Società Scientifica dei tecnici sanitari di laboratorio biomedico TELESA, della SIMEU e della SIMET. L’obiettivo è quello di mettere a confronto noti esperti civili e militari affinché il personale sanitario possa conoscere elementi fondamentali per la gestione della problematica ripercorrendo le tappe fondamentali della lotta contro le infezioni, le fondamentali scoperte in questo campo e le nuove patologie virali e batteriche contro cui combattere: Ebola, Marburg Dengue e Stafilococcus aureus.
Nel corso del convegno, che ha ottenuto il sostegno del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, si parlerà anche delle Febbri emorragiche virali che in questi ultimi mesi hanno colpito vaste zone dell’Africa. “Dobbiamo ricordare che dal febbraio 2014 è in corso la prima epidemia documentata di malattia da virus Ebola (Evd) in Africa Occidentale con una letalità quasi del 70%”, ha spiegato Manuel Monti, appena tornato da una missione in vari paesi africani all’interno della 30° spedizione navale della Marina Militare. “Dobbiamo però sottolineare – ha aggiunmto come la più grande società epidemiologica dell’Unione Europea l’Ecdc ha indicato che il rischio di diffusione verso l’Ue è estremamente basso e risulta improbabile seppur non impossibile poiché i viaggiatori infettati possano arrivare in Europa durante il periodo dell’incubazione. Tuttavia dobbiamo essere in grado, in ogni struttura sanitaria, di attuare misure preventive per la trasmissione della malattia che prevedono il sospetto diagnostico precoce, l’isolamento dei casi e un aggressiva terapia di supporto”.
Scopo del convegno è fare il punto sullo stato dell’arte delle conoscenze sulle principali infezioni e loro trattamento, ed in particolare, “far conoscere le tecniche diagnostiche e le innovazioni terapeutiche oggi disponibili per un ottimale controllo della prevenzione, profilassi e trattamento delle principali complicanze infettive”, ha spiegato il direttore del Dipartimento Emergenza Accettazione dell’ Usl Umbria1, Francesco Borgognoni.
A tal proposito sono stati invitati esperti di fama internazionale per fare il punto sulla diagnosi, trattamento e linee guida delle infezioni al fine di ottimizzare un percorso di cura e permettere un trattamento idoneo a raggiungere l’obiettivo di guarigione-cura, evitando ricoveri e costi aggiuntivi.
Tra gli altri, parteciperanno al convegno il presidente nazionale della Società Italiana di Malattie TropicaliFrancesco Castelli, il Col.Med. Marco Lastilla dell’Aeronautica Militare, il direttore del dipartimento di Patologia Animale dell’Università di Milano Vittorio Sala e Antonio Silvestri vicedirettore sanitario dell’ Ospedale Spallanzani di Roma Centro di Riferimento Nazionale per Infezioni emergenti e Bioterrorismo.
da http://www.quotidianosanita.it/
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