SANITÀ
CHE ARIA TIRA IN SALA OPERATORIA?
Indagini condotte dai principali Istituti di ricerca sulla salute e la sicurezza negli ambienti nosocomiali hanno evidenziato un sempre maggior numero di patologie specifiche e di situazioni di disagio sensoriale degli occupanti legato alla qualità dell’aria, affermando che misure sporadiche e frammentarie non consentono la individuazione dei livelli di criticità e i conseguenti opportuni interventi.
La sala operatoria è un ambiente a contaminazione controllata e classificato secondo la la norma UNI EN ISO 14644-1 (ISO 5 per interventi chirurgici complessi, ISO 7 per interventi chirurgici senza impianto di materiali estranei, ISO 8 per interventi semplici di breve durata). Questa classificazione determina il livello di pulizia dell’aria, ovvero la sua contaminazione da particelle, in funzione del livello di rischio che l’attività chirurgica svolta comporta.
La sicurezza delle sale operatorie è messa a rischio anche dalla presenza nell’aria di gas anestetici. Il loro utilizzo nel corso degli interventi comporta un potenziale rischio di inquinamento dell’aria, con la conseguente esposizione prolungata del personale a sostanze nocive per la salute.
Sul livello di pulizia dell’aria e sull’inquinamento da gas anestetici intervengono diversi fattori come, ad esempio:
- la cattiva aderenza della maschera facciale al viso del paziente > SISTEMA DI EVACUAZIONE A DOPPIA MASCHERA
- le perdite dell’impianto di erogazione dei gas;
- il malfunzionamento dei ventilatori polmonari o le perdite dai raccordi o dai tubi;
- il cattivo funzionamento dell’impianto di evacuazione;
- l’inefficienza o il malfunzionamento dell’impianto di ventilazione e condizionamento dell’aria;
MONITORAGGIO GAS ANESTETICI
La misura dell’esposizione occupazionale ad agenti inquinanti in sala operatoria risulta uno strumento fondamentale per la individuazione del rischio chimico, legato non solo all’insorgere di infezioni e varie patologie, ma anche alla riduzione della vigilanza e della performance del personale.
Pioniere nel campo del Monitoraggio Gas Anestetici, con un portafoglio di oltre 300 installazioni, Airnova ha progettato e realizzato EDO2000_GA, un Sistema Integrato di Monitoraggio Gas Anestetici fisso o mobile dal design robusto e compatto.
I gas anestetici di utilizzo più frequente sono il gas Protossido d’Azoto e la famiglia di anestetici alogenati, quali Sevofluorano, Desfluorano e Isofluorano, che, liquidi alla temperatura ambiente, vengono vaporizzati al momento dell’uso.
In letteratura vengono descritti casi di aborto, epatopatia, alterazioni ematologiche e neurologiche negli operatori esposti per periodi prolungati ad alte concentrazioni, anche se con controverse interpretazioni. A tal proposito, la Circolare n°5 del 14.03.89 del Ministero della Sanità e le Linee Guida Ispesl del 2009 raccomandano un’intensa attività di monitoraggio della esposizione professionale a gas ed agenti anestetici, al fine di valutare il rischio da esposizione per poter intraprendere le relative azioni correttive.
MONITORAGGIO AMBIENTALE
Negli ambienti sanitari ad accesso controllato – sale operatorie, camere bianche, diagnostiche, laboratori, sterilizzazioni, ecc. – gli impianti di climatizzazione svolgono la molteplice funzione di salvaguardia delle condizioni termiche e di umidità, di ricambio controllato dell’aria e di cattura per filtrazione di polveri ed altre sostanze inquinanti trasportate, al fine di assicurare la salute del paziente assistito e la sicurezza e il comfort degli operatori.
Tuttavia, capita che l’impianto non svolga idoneamente la sua funzione o addirittura diventi esso stesso una fonte di contaminanti chimici o biologici, se non sottoposto a opportuno monitoraggio e manutenzione, con gravi rischi per la salute e il benessere degli occupanti – operatori e pazienti, nel caso di presidi sanitari.
Come certifica il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC), in Europa si contano 4,5 milioni di pazienti l’anno per infezioni nosocomiali, un terzo delle quali resistente agli antibiotici – col rischio di affrontare complicanze non risolvibili con farmaci. Secondo l’Istituto Superiore della Sanità, l’Italia ha l’incidenza più alta di tutta Europa, pari al 6,0%: in pratica 1 paziente su 15 contrae un’infezione durante la degenza in ospedale. Alla situazione già di per sé preoccupante, si sommano i casi di malattie professionali contratte nei reparti ospedalieri in aumento nell’ultimo quinquennio.
Per rispondere alle esigenze sopra esposte, Airnova ha progettato e realizzato un Sistema Integrato di Monitoraggio in continuo della Qualità dell’Aria dal design robusto e compatto. È l’unico basato su tecnologia WebServer per la gestione da remoto, in grado di archiviare e gestire i dati di monitoraggio grazie al software esclusivo dedicato per consultazione della trend history e reportistica.